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venerdì 7 febbraio 2014

Diario di Semmi #6

Rimasi stupito ed incredulo nell'osservare le rondini e il loro fare amichevole con noi. Sfrecciavano sulla mia testa quando mi trovavo in mezzo a loro e quasi l'istinto mi faceva abbassare per paura d'esser colpito, dubitando scioccamente delle loro capacità acrobatiche ed orientative. Un giorno posso dire con sincerità di aver volato con esse. Viaggiavo non molto veloce in bici e alcune rondini cominciarono a sorpassarmi da destra e da sinistra tagliandomi la strada con velocità tale da dare l'impressione di attraversare i raggi della ruota in movimento. (continua..) — aSalonta.

domenica 8 settembre 2013

Diario di Semmi #5

Il mezzo che più usavamo subito dopo le gambe che Dio ci ha donato, era la bici. Avevo una macchina di mia proprietà, ma anche questa mi guardai bene dal portarmela dietro e decisi saggiamente di farla riposare nella rimessa dei miei genitori fino al giorno in cui qualcuno l’avrebbe acquistata per quello che era: una “lumaca di latta”. Meno beni materiali, più felicità spirituale. (continua..) — aSalonta.

lunedì 26 agosto 2013

Diario di Semmi #4

Nonostante mi fossi già avvicinato ormai da tempo al regno vegetale, eliminando tutto ciò che era animale dalla mia dieta, la vita qui mi ha suggerito di fare questo in un modo ancora più completo di quanto facevo e fu per mia moglie Ronnie (Veronica), uno sprone ad iniziare anch'essa la sua dieta vegetale. Scoprii quante specie di piante ed erbacce spontanee vi erano intorno a noi e a portata di mano più del negozio del paese che le coglie per primo per poi vendermele. Infatti questo non solo giovava alla nostra salute ma anche alle nostre finanze così da permetterci di rimanere il più a lungo possibile in questo paradiso. (continua..) — a Salonta.

mercoledì 14 agosto 2013

Diario di Semmi #3

Alcuni giorni mi svegliavo volentieri di buon'ora per preparare la colazione nel modo più artigianale che conoscevo. Questa consisteva in schiacciate di farina bianca mischiata con quattro cucchiai di avena e olio, salata il meno possibile e cotte poi nel forno. In genere ne facevo due grandi quanto due palmi ciascuna. Ero solito gustarle con della confettura di frutta, ma siccome questa era di quelle comprate, non mi dava soddisfazione alcuna e pertanto presto avrei imparato a produrla artigianalmente con qualche frutto spontaneo offertomi da una vasta varietà e quantità di alberi di proprietà della terra di Dio e quindi anche miei. (continua..) — aSalonta.

giovedì 8 agosto 2013

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Diario di Semmi #2

Vivevamo in un appartamento con vecchi mobili non di nostra proprietà. I mobili che possedevamo, prima di partire, ci preoccupammo di sbarazzarcene il più in fretta possibile, riuscendoci in buona parte, così da non avere più peso oltre a quello necessario del nostro corpo. Persino i passeri e le tortore vivevano nella più piacevole semplicità, che io pensavo la loro vita fosse uguale in ogni terra. Invece mi sbagliavo perché qui essi sono amici che non temono l’uomo più di quanto ce ne sia bisogno. Spesso e volentieri ci visitavano nelle ore mattutine mentre facevamo colazione. Posati sull'albero che quasi entrava nella cucina, cantavano ognuno la sua melodia preferita oppure, qualche volta, i passerotti giovani e spavaldi si sfidavano gridando a forti cinguettate rincorrendosi tra foglie e frutti quasi come per attirare la nostra attenzione concentrata a mangiare o ad esaminare qualche passo biblico prima di iniziare le varie attività. (continua..) — a Salonta.

Diario di Semmi #1

Andammo a vivere a Salonta nell'Aprile del 2013. Scegliemmo questa località principalmente per il bisogno maggiore di predicare la buona notizia del Regno di Dio e secondariamente per la semplicità del luogo, confrontandolo con lo stile di vita del nostro paese natale, sebbene io e mia moglie in fatto di semplicità abbiamo sempre dato un buon esempio, senza vantarci troppo. Da subito fui investito da ciò che la natura aveva da offrirmi in fatto di semplicità. Lo sguardo si perse diverse volte in orizzonti paludosi e stagnanti ricchi di rane che chiudevano concerti al mattino per riaprirli al tramonto più convinte di prima. Nelle ore giornaliere invece, durante la stagione amorosa cantavano imitando goffamente il richiamo delle tortore mattiniere. (continua..) — a Salonta.